- Repsol aumenta la sua capacità di produzione di diesel rinnovabile dai rifiuti attraverso la lavorazione nel suo complesso industriale di A Coruña di 500 tonnellate di olio da cucina di origine nazionale.
- Il Complesso Industriale di A Coruña ha una produzione consolidata di combustibili a bassa impronta di carbonio a cui si aggiunge questo nuovo tipo di biocarburante, promuovendo l’economia circolare per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
- L’utilizzo dell’idrobiodiesel nei veicoli riduce fino al 90% le emissioni di CO2, rispetto all’utilizzo del diesel minerale.
Repsol aumenta la sua capacità di produzione di diesel rinnovabile da rifiuti attraverso la lavorazione di 500 tonnellate di olio da cucina di origine nazionale come materia prima per la produzione di idrobiodiesel.
Il complesso industriale di A Coruña, situato nel nord-ovest della Spagna, ha realizzato con successo la produzione del primo lotto di questo tipo di biocarburante, applicando olio da cucina usato che viene miscelato nel processo di produzione con olio vegetale (VO) e altri componenti e lavorato in un’unità di desolforazione da trasformare in idrobiodiesel.
Questo prodotto si aggiunge così alla già consolidata produzione del complesso industriale di altri combustibili a bassa impronta di carbonio. Il bioetanolo viene utilizzato nel processo della biobenzina e l’olio vegetale viene utilizzato come materia prima nella produzione di idrobiodiesel. Anche l’estere metilico degli acidi grassi (FAME) è incorporato nei nostri prodotti.
Con questa nuova produzione di idrobiodiesel, si compie un ulteriore passo avanti nella decarbonizzazione dei carburanti per il trasporto su strada mediante il trattamento dei rifiuti prodotti in Spagna, dato che la produzione e l’utilizzo di questo biocarburante nel motore di un veicolo riduce fino al 90% le emissioni di CO2, rispetto all’uso del gasolio minerale.
Il 14 luglio la Commissione Europea, nell’ambito del pacchetto Fit for 55, ha proposto nuovi obiettivi specifici per l’uso delle energie rinnovabili nei trasporti, tra cui una riduzione del 13% dell’intensità di carbonio dei combustibili entro il 2030. i rifiuti sono inclusi nell’elenco dei combustibili sostenibili della Direttiva Europea sulle Energie Rinnovabili, che incoraggia il loro utilizzo per raggiungere obiettivi globali.
In Spagna, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima riconosce che i biocarburanti sono attualmente la tecnologia rinnovabile più ampiamente disponibile e utilizzata per i trasporti. Dal canto suo, la Legge sui cambiamenti climatici e la transizione energetica, approvata lo scorso maggio, contiene un articolo dedicato ai “carburanti alternativi sostenibili nei trasporti”, con particolare attenzione ai biocarburanti e ad altri combustibili di origine non biologica, come i combustibili sintetici o l’idrogeno.
Inoltre, in alcuni settori, come i trasporti pesanti e l’aviazione, che attualmente non possono essere elettrificati, i biocarburanti continueranno a essere l’opzione più rapida ed efficiente in termini di costi per ridurre le emissioni nei prossimi anni.
La trasformazione industriale del Complesso Industriale di A Coruña
Il complesso industriale di A Coruña è nel bel mezzo di una trasformazione industriale per diventare un polo multienergia in grado di produrre prodotti a bassa impronta di carbonio, come i biocarburanti ricavati dai rifiuti. Questa attenzione all’economia circolare è inclusa nel piano strategico 2021-2025 ed è una delle principali linee d’azione di Repsol per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
Inoltre, questo processo di trasformazione prevede la produzione di idrogeno rinnovabile da biogas, modifiche alle unità e implementazione di nuove tecnologie per ridurre le emissioni di CO2, che consentiranno anche l’integrazione energetica con l’ambiente locale.
Inoltre, le nuove strutture logistiche di Punta Langosteira consentiranno la gestione di nuovi prodotti e traffico di materie prime, contribuendo a creare l’hub di energia rinnovabile che rappresenterà l’A Coruña Green Port.
Progressi nella decarbonizzazione
Il 5 ottobre, Repsol ha presentato nuovi obiettivi di decarbonizzazione che accelereranno la sua trasformazione per diventare una società a zero emissioni nette entro il 2050. Ha annunciato un aumento degli obiettivi di generazione rinnovabile e riduzione delle emissioni dell’azienda, nonché un aumento degli investimenti in soluzioni a basse emissioni di carbonio per accelerare la trasformazione.
L’azienda porta così i propri investimenti nel periodo 2021-2025 a 19,3 miliardi di euro, stanziando un ulteriore miliardo di euro rispetto a quanto previsto nel Piano Strategico, per incrementare la propria produzione di energia elettrica rinnovabile e la propria produzione di idrogeno rinnovabile, nonché da promuovere altre iniziative a basse emissioni di carbonio.
Repsol mira a guidare la transizione energetica, in linea con l’accordo di Parigi, e quindi a limitare l’aumento delle temperature globali ben al di sotto dei 2°C. Il progresso tecnologico e l’implementazione di progetti attuali e futuri consente all’azienda di aumentare l’ambizione dei suoi obiettivi di riduzione dell’intensità di carbonio. Il nuovo percorso di decarbonizzazione per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 prevede una riduzione del Carbon Intensity Indicator del 15% nel 2025, del 28% nel 2030 e del 55% nel 2040, rispetto ai precedenti del 12%, 25% e 50% , rispettivamente.
Fonte: Repsol