- Il CEO di Repsol, Josu Jon Imaz, ha dichiarato che “il nostro impegno per una decarbonizzazione efficace e sostenibile prevede un investimento iniziale di 103 milioni di euro in nuovi impianti industriali decarbonizzati che genereranno occupazione di qualità, forza industriale e competitività”.
- Emiliano Lopez Atxurra, presidente di Petronor, ha annunciato l’imminente inizio dei lavori di costruzione sia dell’impianto per la produzione di combustibili sintetici che del progetto di valorizzazione dei rifiuti.
- Il progetto si avvarrà di tecnologie all’avanguardia, fondamentali per la riduzione delle emissioni dovute al trasporto e al recupero dei rifiuti.
Il Presidente di Petronor, Emiliano López Atxurra, ha annunciato oggi i prossimi lavori di costruzione del nuovo polo di decarbonizzazione di Bilbao, che sarà composto da un impianto di combustibili sintetici e da un progetto di trattamento dei rifiuti urbani. All’evento erano presenti il Presidente del Governo regionale basco, Iñigo Urkullu, l’Amministratore delegato di Repsol, Josu Jon Imaz, il Presidente di Kutxabank, Gregorio Villalabeitia, il Vicepresidente della provincia di Bizkaia, Unai Rementeria, e il Ministro per lo Sviluppo economico, la Sostenibilità e l’Ambiente del Governo regionale dei Paesi Baschi, Arantxa Tapia.
Josu Jon Imaz, amministratore delegato di Repsol, ha dichiarato che “il progetto ci permetterà di testare le tecnologie che verranno utilizzate insieme per la prima volta al mondo qui a Bilbao”.
Emiliano López Atxurra ha dichiarato che “con questo progetto uniamo presente, passato e futuro, perché questo porto fa parte della storia e del presente di Petronor. Ora fa parte anche del futuro. È un esempio della neutralità tecnologica che sosteniamo come guida per una transizione energetica sostenibile e inclusiva”.
Con la costruzione di questi nuovi impianti, Repsol continua ad avanzare nel suo impegno di decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. La strategia dell’azienda è pienamente in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea e dal governo spagnolo. Il pacchetto normativo Fit for 55, presentato lo scorso anno dalla Commissione Europea, sostiene la diffusione di combustibili a bassa impronta di carbonio, prodotti da rifiuti o da fonti non biologiche, come i combustibili sintetici, come nel caso di questi nuovi impianti presentati da Imaz.
Si tratta di due grandi progetti industriali che dimostrano anche l’importanza di mantenere la neutralità tecnologica nella ricerca di alternative sostenibili e complementari per raggiungere la decarbonizzazione dell’economia.
Combustibili sintetici
Il principale partner di Repsol nell’impianto di combustibili sintetici è Saudi Aramco. Si tratta di uno dei progetti di riferimento dell’azienda multi-energetica spagnola nell’ambito della sua strategia di trasformazione industriale. L’impianto rappresenta una sfida tecnologica all’avanguardia, in quanto è necessario sviluppare la tecnologia per trasformare la CO2 e l’idrogeno in carburanti sintetici con le stesse proprietà dei carburanti commerciali tradizionali.
Il Repsol Technology Lab sta lavorando allo sviluppo di questo nuovo carburante con un team di scienziati di entrambe le aziende per sviluppare il percorso tecnologico. Il processo consiste in diverse fasi che si trovano a diversi livelli di maturità e che devono essere integrate e scalate per poter essere implementate nell’impianto dimostrativo. Per raggiungere gli obiettivi, Repsol e Saudi Aramco hanno coinvolto anche la britannica Johnson Matthey e la francese Axens come partner tecnologici. Le nuove soluzioni tecnologiche saranno applicate insieme per la prima volta nell’impianto di carburanti sintetici di Bilbao.
Il progetto registra progressi significativi nella fase di progettazione, guidata dal team di ingegneri di Repsol. La fase di costruzione inizierà a breve e si prevede che durerà due anni. L’impianto sarà uno dei più grandi del suo genere e rappresenta un investimento di 103 milioni di euro. Con una produzione annua di 2.100 tonnellate, fornirà carburanti sostenibili per auto, camion, navi e aerei senza la necessità di modificare i motori. Si tratta quindi di un’opzione reale per la decarbonizzazione di settori come l’aviazione e il trasporto pesante, dove l’elettrificazione non è attualmente un’alternativa.
Per alimentare l’impianto verrà utilizzata la CO2 catturata dalla raffineria Petronor e verrà installato un elettrolizzatore da 10 MW per produrre idrogeno con energia rinnovabile. Questo impianto, promosso da Repsol, dal suo partner Petronor, dall’agenzia regionale basca per l’energia EVE e da Enagas, è uno dei progetti inclusi nel Corridoio basco dell’idrogeno.
Economia circolare per il recupero dei rifiuti urbani
Il secondo progetto di decarbonizzazione si concentra sul recupero dei rifiuti urbani come carta, cartone, plastica e tessuti. Questi materiali, una volta terminata la loro vita utile, contengono ancora energia che può essere utilizzata per fabbricare prodotti necessari alla società, come carburanti a bassa impronta di carbonio e altri prodotti per l’industria petrolchimica.
In questo modo si dà una seconda vita ai rifiuti che altrimenti finirebbero in discarica, riducendo la loro impronta ambientale e contribuendo all’economia circolare. L’impianto trasformerà questi rifiuti in oli o gas che verranno utilizzati come sostituti delle materie prime che la Raffineria Petronor utilizza normalmente nei suoi processi, riducendo ulteriormente la sua impronta ambientale.
Per Repsol, l’economia circolare è una leva fondamentale nel suo programma di trasformazione industriale, in quanto consente di realizzare prodotti ad alto valore aggiunto e con una minore impronta di carbonio a partire da diversi tipi di rifiuti. Repsol sta analizzando più di 40 tipi di rifiuti e tecnologie per garantire la produzione di biocarburanti avanzati e materiali petrolchimici circolari. Tra i nuovi impianti che la società ha già annunciato c’è l’Ecoplanta, che sarà situato a Tarragona con una produzione annua di 240.000 tonnellate di metanolo da utilizzare nei biocarburanti e nei materiali circolari.