Repsol produce per la prima volta idrogeno rinnovabile con biometano

  • L’idrogeno rinnovabile è stato utilizzato per produrre combustibili a bassa impronta di carbonio, come benzina, diesel e kerosene per l’aviazione, evitando così l’emissione di circa 90 t di CO2.
  • Il biometano utilizzato come materia prima è stato ottenuto dai rifiuti solidi urbani. Questo è un esempio dell’impegno di Repsol per l’economia circolare e le tecnologie all’avanguardia che trasformano i rifiuti in prodotti ad alto valore aggiunto con una bassa impronta di carbonio.
  • Questo nuovo processo per la produzione di idrogeno rinnovabile è un’ulteriore prova della trasformazione dei complessi industriali di Repsol in hub multi-energia in grado di realizzare prodotti decarbonizzati. Supporta inoltre l’impegno dell’azienda a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.
  • Efficienza energetica, economia circolare, idrogeno rinnovabile e tecnologie di cattura e utilizzo della CO2 sono i quattro pilastri principali su cui si basa Repsol per posizionare i suoi complessi industriali in prima linea nella transizione energetica.

Repsol ha prodotto per la prima volta idrogeno rinnovabile utilizzando il biometano come materia prima. Questo idrogeno rinnovabile è stato utilizzato per produrre carburanti a bassa impronta di carbonio, come benzina, diesel o cherosene per l’aviazione. Questo traguardo è avvenuto presso il Complesso Industriale di Cartagena di Repsol, dove sono state prodotte 10 tonnellate di idrogeno rinnovabile da 500 MWh di biometano, evitando così l’emissione di circa 90 tonnellate di CO2.

In questo modo, Repsol sostituisce il gas naturale convenzionale con biometano di origine sostenibile per produrre idrogeno rinnovabile nei suoi complessi industriali e quindi decarbonizzare i suoi processi e prodotti.

Il biometano utilizzato come materia prima è stato ottenuto dai rifiuti solidi urbani. Questo è un esempio dell’impegno di Repsol per l’economia circolare e le tecnologie all’avanguardia che trasformano i rifiuti in prodotti ad alto valore aggiunto con una bassa impronta di carbonio.

 Questi primi test industriali effettuati da Repsol serviranno anche da esempio per lo sviluppo del sistema di garanzie di origine per i gas rinnovabili da implementare in Spagna. Inoltre, il Ministero della transizione ecologica e della sfida demografica ha recentemente pubblicato una bozza di decreto reale per l’informazione pubblica.

L’evoluzione dei complessi industriali

Repsol sta trasformando i suoi complessi industriali in poli multi-energia in grado di trasformare rifiuti e altre materie prime rinnovabili in prodotti con un’impronta di carbonio bassa, zero o addirittura negativa. Repsol utilizza l’efficienza energetica, l’economia circolare, l’idrogeno rinnovabile e le tecnologie di cattura e utilizzo della CO2 per raggiungere questo obiettivo.

Repsol ha adottato una strategia di economia circolare dal 2018. Ha portato a più di 230 iniziative e all’ambizione di utilizzare quattro milioni di tonnellate di rifiuti all’anno entro il 2030 come materia prima per i suoi prodotti. Nell’ottobre 2020, la società ha annunciato la costruzione del primo impianto di biocarburanti avanzati della Spagna che sarà commissionato nel 2023. Sarà situato a Cartagena e avrà una capacità annua di 250.000 tonnellate di biocarburanti prodotti dai rifiuti per l’uso in automobili, camion e aerei . Nel porto di Bilbao, vicino al Complesso Industriale Petronor, Repsol prevede di costruire un impianto per generare biogas dai rifiuti urbani.

Per quanto riguarda l’idrogeno rinnovabile, Repsol ha già annunciato l’intenzione di diventare leader di mercato nella penisola iberica installando una capacità di 552 MW equivalenti nel 2025 e 1,9 GW nel 2030. Repsol è attualmente il principale produttore e consumatore di idrogeno in Spagna, e utilizza regolarmente questo gas come materia prima nei suoi processi industriali. L’azienda sta già implementando una moltitudine di progetti lungo tutta la catena del valore dell’idrogeno rinnovabile. Sta promuovendo la creazione di grandi consorzi regionali per promuovere grandi progetti industriali, come il corridoio basco dell’idrogeno, la valle dell’idrogeno in Catalogna, il cluster dell’idrogeno in Castilla-La Mancha e il polo dell’idrogeno rinnovabile intorno alla valle di Escombreras a Cartagena. Il 20 settembre Repsol ha annunciato che avvierà il suo primo elettrolizzatore a Petronor, con una capacità di 2,5 MW, nel 2022. Nel 2024 è previsto l’avvio di un elettrolizzatore da 10 MW, sempre nelle vicinanze di Petronor, per servire la impianto di combustibili sintetici che l’azienda costruirà insieme a Saudi Aramco. Inoltre, Repsol prevede di costruire altri elettrolizzatori a Petronor e Cartagena, ciascuno con una capacità di 100 MW, per fornire ai propri complessi industriali idrogeno rinnovabile.

Fonte: Repsol

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